L’importanza del supporto alla figura del Responsabile per la Transizione al Digitale

La Pubblica Amministrazione deve necessariamente reggere il passo del cambiamento tecnologico e dell’innovazione: per questo motivo i Responsabili per la Transizione al Digitale, che siano già nominati o no, consapevoli del loro ruolo o no, quest’anno sono chiamati a rispondere alle richieste di AGID e MID rispetto a Piano Triennale ICT e PNRR.

Una figura che ha numerosi e complessi compiti: in questo articolo risponderemo a una serie di domande dedicate a questo ruolo, cercando di comprendere quali sono le sue competenze, le sue funzioni e in quale modo si può supportare il suo operato.

Chi è il Responsabile per la Transizione al Digitale?

Secondo l’art. 17 del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) il Responsabile per la Transizione al Digitale riveste una carica apicale all’interno dell’amministrazione con le seguenti caratteristiche:

  • competenze tecnologiche, informatico – giuridiche e organizzative
  • e poteri di impulso e coordinamento nel percorso di semplificazione e crescita inclusiva delle pubbliche amministrazioni.

Si tratta di una figura cruciale nell’ambito delle iniziative per la trasformazione digitale delle Pubbliche amministrazioni.

Infatti nella Circolare n. 3 del 1° ottobre 2018 dell’allora Ministro per la PA Giulia Bongiorno, si sollecitano tutte le amministrazioni a individuare al loro interno un Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD).

La nomina del RTD nelle PA

Ciascuna PA deve così definire, con atto organizzativo interno, l’ufficio dirigenziale cui attribuire i compiti per la transizione digitale previsti dalla normativa.

Ricordiamo che per ciascun Ente delle tipologie “Pubbliche Amministrazioni”, a meno degli Istituti Scolastici, è presente nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) un unico ufficio denominato “Ufficio per la transizione al digitale” il cui responsabile coincide con il “Responsabile per la Transizione al Digitale“.

Sarà compito dell’AgID fornire mensilmente al Dipartimento della funzione pubblica i dati relativi alle nomine registrate sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni.

La nomina del RTD all’interno degli Ordini Professionali

Si precisa anche che l’art. 17 CAD si applica anche “pubbliche amministrazioni diverse dalle amministrazioni dello Stato”, quindi riguarda anche gli Ordini Professionali.

In tal caso la nomina a Responsabile deve investire esclusivamente un soggetto interno all’ente che possiede adeguate competenze tecnologiche, informatico-giuridiche e manageriali e viene nominato dall’organo di vertice dell’Ente.

Ricordiamo che di recente l’ANAC ha stilato uno schema di linee guida per approfondire il tema della trasparenza per gli ordini ed i collegi professionali nazionali e territoriali.

E di recente lentepubblica.it ha dedicato un proprio webinar sulla nuova disciplina dedicata al regime della trasparenza per gli ordini professionali: potete riguardare l’intera registrazione a questo link.

Quali sono i suoi compiti?

Tra i vari compiti assegnati a questo specifico ruolo troviamo:

  • garantire operativamente la trasformazione digitale dell’amministrazione
  • coordinare lo sviluppo dei servizi pubblici digitali
  • adottare nuovi modelli di relazione trasparenti e aperti con i cittadini
  • curare la diffusione dei sistemi di identità e domicilio digitale, posta elettronica, protocollo informatico, firma digitale o firma elettronica qualificata e mandato informatico;
  • far rispettare le norme in materia di accessibilità e del processo di integrazione e interoperabilità tra i sistemi e servizi dell’amministrazione;
  • e infine favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici e promozione dell’accessibilità.

I poteri del RTD nei confronti degli altri Dirigenti

Ovviamente il RTD ricopre un ruolo prioritario per quanto riguarda tutte le iniziative dell’amministrazione legate al digitale.

Pertanto riveste un ruolo gerarchicamente superiore a ogni altro dirigente anche per quanto riguarda pareri e verifiche.

Inoltre, ha poteri di impulso e coordinamento nei confronti di tutti gli altri dirigenti nella realizzazione degli atti preparatori e di attuazione delle pianificazioni e programmazioni previste dal Piano Triennale.

Si tratta, in buona sostanza, di una figura trasversale a tutta l’organizzazione, che in tal modo potrà agire su tutti gli uffici e aree dell’Ente.

Chi ha a che fare con il RTD?

Abbiamo appena sottolineato l’importanza del RTD all’interno della PA di riferimento: ma il suo ruolo è fondamentale anche per ciò che riguarda i rapporti esterni della sua Pubblica Amministrazione.

Si manifesta così come un tramite verso le altre PA per tutte le questioni legate alla digitalizzazione, in modo particolare in un rapporto bidirezionale con i seguenti interlocutori:

  • Governo – deve promuovere l’attuazione delle varie direttive;
  • Altre Pubbliche Amministrazioni – rappresenta il punto di riferimento per quanto riguarda l’interoperabilità dei sistemi;
  • Agenzia per l’Italia Digitale – è il principale referente per le attività di attuazione del Piano Triennale;
  • Difensore civico per il digitale – si occupa delle segnalazioni di cui sarà destinataria l’amministrazione;
  • Cittadini e imprese – rappresenta il principale responsabile rispetto alla funzionalità dei servizi online e dei diritti digitali.

Ultima scadenza per il 2021 prevista in materia di digitalizzazione che il RTD deve farsi carico?

Piena applicazione delle linee guida sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, adottate dall’AgID entro il 31/12/2021.

Un servizio di supporto al Responsabile per la Transizione Digitale (RTD)

In questo contesto la Golem Net, software house specializzata in soluzioni dedicate alle PA, si propone di dare un supporto ed un ausilio nella risoluzione delle criticità e dei nodi più complessi che Comuni e Enti locali, ed Ordini Professionali, si trovano dinnanzi nello svolgimento del percorso di transizione al digitale.

Golem Net ha pertanto messo a punto un servizio dedicato agli Enti del territorio, questi i principali asset:

  • Mettere a disposizione competenze;
  • Fornire strumenti per potenziare le capacità dell’Ente (linee guida, attività e materiale per la formazione del personale);
  • Offrire servizi digitali sempre più rispondenti alle specifiche esigenze degli Enti del territorio e uniformi per gli utenti;
  • Assessment organizzativo e tecnologico dell’Ente
  • Definizione dell’agenda digitale dell’Ente
  • Supporto alla nomina del RTD dell’Ente se non già effettuata
  • Ciclo di 3 sessioni formative sui temi della Trasformazione Digitale, ideate e calibrate sulla base dello stato di maturità e degli obiettivi dei partecipanti
  • Assistenza telefonica sui temi della Transizione Digitale
  • Supporto per la dichiarazione di accessibilità sito web su piattaforma AgID
  • Supporto nella stesura del Piano Triennale dell’informatica comunale

A questo link potete richiedere maggiori informazioni e un preventivo, oppure potete in alternativa scrivere un messaggio WhatsApp al numero: 342 014 7374.

Mentre invece a questo link potete consultare la brochure con tutti i dettagli di questo servizio.